Cannibale a Miami, Ronald Poppo: “Così Rudy Eugene mi ha azzannato”

Pubblicato il 9 Agosto 2012 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA

MIAMI – “Ha semplicemente iniziato a strapparmi la pelle e la carne fino alle ossa”: per la prima volta dal terribile attacco dello scorso 26 maggio, Ronald Poppo, 65 anni, racconta come è stato assalito da Rudy Eugene, 31 anni.

Quel giorno, il Memorial Day negli Stati Uniti, il senzatetto Poppo stava dormendo sotto un cavalcavia a Miami. Ad un certo punto Eugene gli si è avvicinato, completamente nudo, e lo ha aggredito, prendendolo a morsi in volto, e riuscendo a staccargli gran parte del viso e un occhio.

A salvare la vita a Poppo è stato l’intervento della polizia, che ha sparato e ucciso Eugene.

“Mi ha divorato la faccia. Mi ha strappato gli occhi con la bocca… “, ha raccontato Poppo alla polizia di Miami nell’intervista che pubblichiamo qui sotto.

In quell’aggressione Poppo perse un occhio e il naso, e tutt’ora, benché il viso gli sia stato ricostruito, vede soltanto da un occhio.

Il senzatetto ha detto ai poliziotti di non aver mai incontrato prima Eugene. “Per un brevissimo lasso di tempo, ha raccontato Poppo, quando l’ho visto ho pensato che fosse un bravo ragazzo. Ad un tratto però è come impazzito. Si è diretto verso di me. E poi c’è stato l’attacco”.

Un orripilante attacco durato 18 minuti, ripreso dai video di sorveglianza, e a cui solo l’arrivo della polizia ha potuto dare fine.

Poppo non capisce che cosa abbia potuto scatenare questo impulso. “Io di certo non gli ho detto nulla di male, né l’ho insultato”.

Dai test tossicologi fatti su Eugene è risultato che il giovane aveva assunto solo della marijuana, e non dei sali da bagno, coem si era detto in un primo momento. Ma anche Poppo ha notato che Eugene agiva sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente.

“Mi parlava in modo strano, dicendomi che stavo per morire, e che anche lui stava per morire. Aveva una specie di preoccupazione disperata”.

“Ringrazio la polizia di Miami per avermi salvato la vita”.