Russia, manifestazioni contro la guerra in 43 città: quasi 800 persone arrestate dalla Polizia VIDEO

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 25 Febbraio 2022 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
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Russia, manifestazioni contro la guerra in 43 città: quasi 800 persone arrestate dalla Polizia

A Mosca e in altre 43 città della Russia sono scoppiate le proteste contro l’intervento in Ucraina. Le manifestazioni sono state organizzate nonostante la Polizia abbia avvertito che ci sarebbero stati degli arrestati dei partecipanti a “raduni non autorizzati”. E così è stato. Ufficialmente, ventisette persone sono state fermate in diverse città mentre davano vita a isolate proteste di piccoli gruppi di persone. Cifra ben diversa da quella fortinita dal sito indipendente Ovd-Info e chdenuncia l’arresto di 797 persone.

Fermati anche singoli cittadini in strada in picchetti solitari accompaganti da singoli cartelli. Persone che, in molti casi, sono state fermate ed arrestate e, se necessario, portate via di peso.

Russia, manifestazioni contro l’intervento: presidi della Polizia a Mosca 

A Mosca è stata fermata Marina Litvinovich, una nota oppositrice che aveva diffuso via Facebook un appello per partecipare ad una manifestazione contro la guerra. Per prevenire raduni, nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 24 febbraio, il primo giorno dell’attacco all’Ucraina, la Polizia ha istituito presidi sulla Piazza Rossa e sulla Piazza Pushkin

La protesta contro la guerra degli scienziati e dei ricercatori

E non solo gente comune e ativisti tra quelli che hanno deciso di condannare l’aggressione. A protestare anche cinquantina di membri dell’Accademia delle Scienze russa e altri 130 scienziati, ricercatori e giornalisti scientifici. I membri dell’Accademia hanno firmato un documento in cui esprimono una “decisa protesta” contro l’intervento armato, affermando che esso porterà all’isolamento della Russia.

Attacco hacker ai siti del Governo, del Cremlino e della Duma

Sempre nel pomeriggio i siti del Cremlino, del Governo e della Duma risultavano inaccessibili, dopo che alcuni media, fra cui l’ucraino Kiev Indepdent, avevano riferito di un attacco hacker. Infine, il Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha rivolto un “invito tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili”.

Era dal ritorno e del successivo arresto di Aleksei Navalny in Russia nel gennaio dello scorso anno che non si svolgevano proteste così diffuse in tutto Paese.