Minacce a Salvini, parla la “zingaraccia”: “Rubavo tutto quello che mi capitava” VIDEO

Zingaraccia
Parla la “zingaraccia” delle minacce di morte a Matteo Salvini

MILANO – “Certo che confermo, servirebbe una pallottola per Salvini. Io mi sento minacciata. Io penso che ce l’ha con gli zingari, con il nostro popolo. Lui ci vuole sterminare”: la donna che ha minacciato il vicepremier e ministro dell’Interno di morte e che è stata da lui definita “zingaraccia” non fa marcia indietro. 

Intervistata da Stasera Italia su Rete Quattro la donna rom, che vive nel campo abusivo di via Monte Sbisbino a Baranzate, alla periferia nord di Milano, non fa mistero del suo passato criminale: “Rubavo tutto quello che mi capitava”, ha raccontato. “Portafogli, tutto. Sono da sette anni ai domiciliari e ho combattuto per tutta la vita affinché i miei figli non facciano la mia stessa vita”.

Adesso lei e il marito però vivono in una villa di due piani realizzata, secondo quanto denuncia il consigliere regionale della Lega Massimiliano Bastoni a Stasera Italia, su terreni agricoli non edificabili. Una villa bianca in stile Gomorra, con colonnato esterno e arredi in pelle nera all’interno. 

Per questa casa il marito della donna chiede “un condono” e spiega di aver rubato anche lui e di essere stato in carcere per questo: furti e truffe, spiega, ma non ai danni degli italiani, bensì “degli stranieri, degli svizzeri, che c’hanno i soldi”. E sul caso i cronisti del Corriere del Ticino sono al lavoro per capirci di più.

Mentre il marito chiede il condono la donna spiega di aver rubato per garantire quella casa ai figli e far sì che “i miei figli non finiscano nello stesso modo”. Ma, spiega Libero Quotidiano, non si tratta solo di terreni non edificabili, ma anche di allacci alla corrente elettrica abusivi, fogne abusive, tubature abusive. E a parlare di ruspe, questa volta, seppure con toni diversi c’è anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che dall’anno scorso sarebbe al lavoro per smantellare gli accampamenti, ormai più che nomadi assai stabili. (Fonti: Stasera Italia, Libero Quotidiano, YouTube)

 

 

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