Sammy Basso era il malato più longevo al mondo della sindrome della progeria, patologia rara caratterizzata da “invecchiamento precoce”. Il suo sorriso, la vitalità, la gioia di vivere contagiava tutti: venerdì 5 ottobre è morto a 28 anni a causa di un malore improvviso che lo ha colpito mentre era al ristorante con la famiglia ed alcuni amici, a Villa Razzolini Loredan ad Asolo. Nulla hanno potuto fare i medici del Suem 118, che hanno tentato invano di rianimarlo.
Nonostante la malattia, che ad un organismo come il suo, minato dalla progeria, faceva sopportare molto più dei suoi 28 anni, Sammy ha avuto un’esistenza vissuta sempre intensamente, contro ogni difficoltà.
Era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro” ha sintetizzato con efficacia Lorenzo Jovanotti, uno dei suoi tanti amici. Anche Papa Francesco era rimasto colpito da quello studente dal fisico fragile ma dalla tempra d’acciaio, che a 17 anni gli aveva mandato una lettera per dirgli che lo apprezzava per i modi schietti e diretti che aveva con la gente. Il Papa gli aveva telefonato a casa, e tra i due era scattato un rapporto di affetto.
Il giovane vicentino, originario di Tezze sul Brenta (Vicenza), malgrado la malattia aveva studiato, si era laureato, compiuto ricerche, viaggi, interviste. Aveva partecipato a programmi tv tra i quali Sanremo dove lo invitò Carlo Conti.
Dopo il diploma al liceo, nel 2018 era arrivata la laurea in Scienze Naturali all’Università di Padova, con una tesi volta a dimostrare la possibilità di curare la progeria con l’apporto dell’ingegneria genetica. Una mente brillante quella di Sammy, anche negli studi universitari. Nel 2019 venne nominato, con motu proprio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; riconoscimento che anticipò la specializzazione, nel 2021, in Molecular Biology, sempre a Padova, questa volta con una tesi che affermava la correlazione tra progeria ed infiammazione.
Nel mezzo, c’era stato il viaggio negli Usa, coast to coast sulla Route 66, seguito dalle telecamere di Sky, e diventato un documentario di National Geographic. Nelle settimane scorse era stato invece in Cina ed aveva documentato il suo viaggio con dei video Facebook.
Momenti difficili ne aveva superati tanti: come l’intervento al cuore, nel 2019 all’Ospedale San Camillo di Roma, il primo al mondo su un paziente affetto da progeria. Il gene responsabile della malattia venne scoperto nel 2003, quando Sammy aveva 8 anni. Nel 2005 la sua famiglia, assieme ad un gruppo di amici, fondò l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, l’unica in Europa a occuparsi della sindrome, con lo scopo di condividere e diffondere le conoscenze e promuovere la ricerca scientifica sulla rara malattia genetica.
L’ultima apparizione in pubblico di Sammy era stata di due giorni fa, a Venezia, per il Premio “Paolo Rizzi”. La sua morte ha suscitato un’ondata di cordoglio: tanti i messaggio di cordoglio da parte della politica, dalla premier al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, fino a diversi ministri. La famiglia di Sammy e gli amici, dopo la sua morte hanno rilasciato un messaggio su Instagram: “Sammy ci ha insegnato che, sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza”. Nel video che segue, uno dei tanti tra quelli che si possono trovare in Rete, Sammy parla nel giorno della sua laurea: