Sergio Sylvestre: "Non mi sono dimenticato l'Inno di Mameli, ma quello stadio vuoto..." Sergio Sylvestre: "Non mi sono dimenticato l'Inno di Mameli, ma quello stadio vuoto..."

Sergio Sylvestre: “Non mi sono dimenticato l’Inno, ma quello stadio vuoto…”

ROMA – Sergio Sylvestre non si è dimenticato l’inno di Mameli. O meglio, sostiene di essersi bloccato perché emozionato.

Il cantante è finito nell’occhio del ciclone per aver saltato una strofa di Fratelli d’Italia durante la cerimonia prima della finale di Coppa Italia.

Ecco cosa ha detto il cantante in un video pubblicato su Instagram: “Non sono mai stato così emozionato nemmeno ad Amici o a Sanremo. Vedere questo stadio così vuoto e sentire questa eco fortissima… Mi sono bloccato non perché mi sono dimenticato le parole, ma perché mi è venuta una tristezza molto forte. Mi sono emozionato, un palco così vuoto è un peccato”.

La gaffe di Sergio Sylvestre

Il cantante originario di Los Angeles e noto al pubblico per aver partecipato ad Amici di Maria De Filippi nel 2016 è stato scelto per cantare l’inno d’Italia.

Arrivato sugli spalti vuoti dello stadio Olimpico a Roma causa norme anti-coronavirus, Sylvestre ha avuto l’onore di cantare prima dell’inizio della partita di calcio.

L’emozione però l’ha tradito e il cantante si è interrotto improvvisamente per qualche momento.

Una pausa resa particolarmente evidente, e imbarazzante, per il silenzio dello stadio vuoto. 

Solo un momento di debolezza, con il cantante che si è prontamente ripreso.

Sylvestre ha quindi completato l’inno di Mameli e la partita ha avuto inizio.

La gaffe non è passata inosservata e sui social network l’ironia dei tifosi si è prontamente scatenata.

Napoli-Juve, grafica virtuale al posto dei tifosi

Per riempire gli spalti dello stadio vuoto per le norme anti-covid, la Lega Serie A ha utilizzato la grafica virtuale per riempirli.

Molti utenti hanno trovato simpatica la scelta, mentre altri l’hanno criticata sui social network.

In molti hanno scritto: “Mi fanno venire il mal di mare!”.

E ancora: “Okay la tecnologia ma quando è troppo anche basta”.

Altri scrivono: “La leviamo quella grafica sugli spalti per favore? Mi urta il sistema nervoso”. (Fonti: Instagram e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev e YouTube)

 

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