ROMA – Michele Santoro invita ufficialmente Berlusconi a Servizio Pubblico: “Se viene non sarà la fine del mondo”, ha ironizzato il giornalista all’inizio della puntata di Servizio Pubblico del 20 dicembre.
A Santoro però ”non sono piaciuti” gli attacchi di Berlusconi a La7, ”la rete in cui lavoro, anche se non sono dipendente: un editore non parla male del prodotto del suo concorrente in un’economia di mercato”.
”Caro Berlusconi – ha esordito Santoro – intorno a noi c’è una grande confusione: e’ Natale ma sembra Pasqua, lei e’ risorto e accetta di venire a Servizio pubblico. Questo solo annuncio e’ gia’ una conferma che l’editto bulgaro fu un errore tragico, che stiamo ancora pagando tutti e credo anche le sue aziende. Le ci ha fatto cacciare, ma poi non e’ che i tecnici o il Pd ci abbiano richiamato: vuol dire che questo editto si fa veramente fatica a cancellarlo dalla scena”.
Nonostante questo, ”vorrei rassicurarla – ha continuato Santoro rivolgendosi ancora idealmente all’ex premier – in maniera solenne davanti a nostro pubblico: se accettera’ di mettere piede in questo studio, non avremo un duello finale, ne’ una resa dei conti, ne’ una vendetta, ma semplicemente una trasmissione tv in cui un leader si trovera’ di fronte a giornalisti”.
Dopo la presa di distanze dall’attacco del Cavaliere a La7 (”un leader politico non minaccia la liberta’ di espressione”), Santoro ha sottolineato che non gli e’ ”nemmeno piaciuto il modo in cui ha risposto Mentana. Ognuno di noi ha il diritto di avere le sue opinioni e di lasciare il pubblico libero di esprimere i suoi giudizi e fare le sue scelte”. E ha definito ”un grande scandalo” l’intervista a Berlusconi andata in onda a Domenica Live, citando tra l’altro ”la domanda delle cento pistole: cosa fa a Natale?”.
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