NEW YORK – New York come il Cairo: se una donna passa, fioccano i commenti e gli sguardi degli uomini, e si arriva anche alle molestie. Nessuna scollatura particolare, minigonna o tacco 12. Bastano una t-shirt e un paio di jeans e una ragazza mediamente carina non può camminare per la strada senza essere passata ai raggi x.
A settembre era stata Colette Ghunim, americana di origini arabe, a riprendere le reazioni degli uomini al suo passaggio, con una telecamera nascosta. Era al Cairo, e magari qualcuno avrà immaginato che tutte quelle attenzioni venivano moltiplicate da una certa cultura repressiva. Shoshana B. Roberts ha provato che non è così. Anche se per molte donne non c’era bisogno di questa conferma.
Come Colette, anche lei ha camminato per le strade di New York per dieci ore. E ha ricevuto apprezzamenti, se così si possono definire, da 108 persone diverse. Non solo: in alcuni casi è stata persino seguita per alcuni minuti.
Il progetto “10 hours of walking in Nyc as a woman” è stato realizzato da Rob Bloss per l’associazione no-profit Hollaback! che si occupa di sensibilizzare sul tema delle molestie sessuali. La versione italiana del sito riporta le denunce di molte donne e ragazze che hanno subito molestie sul treno, sull’autobus, sulla strada di casa. Racconti di giovani donne come tante, “normali”, che spiegano come si sono sentite tra i fischi e gli “apprezzamenti” di sconosciuti: “Come una pecora in passerella davanti ai lupi”, scrive una di loro. A Napoli come a New York, a Padova come al Cairo.
Il video di Colette Ghunim
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