FIRENZE – C’erano 800 persone per vedere il suo spettacolo. Ne sono bastate una cinquantina per interromperlo. Quelle che sono salite sul palco e hanno esposto lo striscione con la scritta “La storia non è una fiction. Non ricordiamo tutto”.
Simone Cristicchi contestato a Firenze dove ha portato in scena il suo spettacolo sui profughi istriani non gradisce e su Facebook scrive:
“Nessuno dei manifestanti ha ritenuto fosse importante assistere in prima persona a ciò che erano venuti a contestare per scoprire se stavano dicendo o no la verità”.
A contestarlo, al Teatro Aurora di Scandicci, i gruppi “Noi saremo tutto” e “Firenze antifascista” prima del suo spettacolo “Magazzino 18″ sull’esodo istriano del 1947.
“Abbiamo rivendicato – si legge in una nota del movimento – la volontà di non trasformare la storia in una fiction. Questa volta a giocare sporco è Simone Cristicchi, che con il suo spettacolo mette in scena il peggior revisionismo storico volto a legittimare il nazionalismo italiano anti-slavo”.
Sul posto sono arrivate diverse pattuglie dei carabinieri ma i contestatori se ne erano già andati, senza creare ulteriori problemi. “Lo spettacolo – ha detto Patrizia Coletta, direttore di Fondazione Toscana Spettacolo – racconta pezzi di vita di una storia controversa, trattata da Cristicchi con molta delicatezza e rispetto dei vari punti di vista. Non è uno spettacolo di parte”.
“Dispiace solo che tra il pubblico – ha scritto il cantante sulla sua pagina Facebook – ci siano stati molti esuli, offesi oltremodo da questa ridicola pagliacciata”.
Al riguardo è intervenuto anche Giovanni Donzelli, Presidente del Gruppo regionale di Fratelli d’Italia, esprimendo “solidarietà all’autore e a esuli”. “L’irruzione di ieri – si legge in una nota di Donzelli – allo spettacolo di Cristicchi sulle Foibe avvenuta a Scandicci è disumana, non doveva essere consentita”.
Un video messo su Youtube dai contestatori: