Quello che per Berlusconi era “solo un comizio” riprende i temi che fanno presa nel cuore della Vandea del profondo Nord italiano.
C’è una impressionante assonanza tra le parole di Berlusconi e quelle di un esponente del suo partito in Lombardia, Piergianni Prosperini, assessore regionale per giovani, sport, turismo e sicurezza, approdato al Pdl dalla Lega via An.
Inutile scandalizzarsi per le idee manifestate nel video liberamente diffuso da Youtube, perché le parole di Prosperini riflettono i sentimenti di tanta gente. Inutile fare del moralismo, bisogna che chi fa politica e cerca quei voti ne tenga conto.
Se ci fosse un Prosperini laziale, direbbe le stesse cose e probabilmente, nel proprio accento locale, le direbbe qualunque politico in caccia di facili voti in aree dove l’impatto dell’immigrazione straniera caotica, non programmata e non gestita dallo Stato italiano, è molto sentito dalle fasce più deboli della popolazione nello scontro sul mercato del lavoro.
Piergianni Prosperini è un personaggio di tutto rispetto nella “società civile”. Nato a Vicenza nell’ottobre 1946, si è laureato in medicina (dermatologo) e in lingue straniere, ha preso un master, ha fatto il militare come ufficiale medico negli alpini, si è sposato, ha avuto una figlia, ha avuto un contratto con l’Università di Pavia, si è avvicinato alla politica passati i quarant’anni, aderendo alla Lega nel 1990. Poi ha litigato con Bossi e è passato in An e da qui è stato assorbito, nella mega fusione della primavera 2009, nel Pdl.
Gli piace autodefinirsi. Sul proprio sito oggi è “la forza del nord”. Ma, stando a Wikipedia, ha avuto occasione di essere anche più deciso: «Baluardo della Cristianità, Flagello dei centri sociali e condottiero del Nord» nonché «Difensore della Fede, Sradicatore dei No Global, Protettore del Nord».
Ha sempre avuto posizioni molto nette nei confronti degli immigrati, dell’estremismo musulmano, così come del riconoscimento legale delle unioni di fatto. Polemica c’è stata per sue dichiarazioni a proposito di una manifestazione a favore dei Dico: «Non ho niente contro di loro. Convivano pure. Ma l’omosessualità è una devianza. Quindi niente famiglia e niente adozioni. Il gay dichiarato non può essere né insegnante, né militare, né istruttore sportivo».
Riferendosi a un manifestante che esponeva una caricatura del Papa, ha detto: «Ci provino con la faccia di Maometto se hanno i coglioni! Garrotiamoli, ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta attorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia».
Con una tecnica minuziosamente seguita da Berlusconi dopo il discorso del 27 settembre 2009 a Milano, racconta Wikipedia che «in seguito ha sostenuto che le sue affermazioni sono state strumentalizzate e distorte, ed in una sua dichiarazione in Consiglio Regionale si è scusato con quanti, al di là della sua volontà, si sono sentiti offesi dal tono e dal contenuto delle sue parole».
Durante la campagna elettorale per le amministrative del 2009, questi sono stati i temi qualificanti del suo impegno politico: un presepe in ogni scuola; difesa della legge Bossi-Fini; equivalenza occupazione abusiva = espulsione immediata; castrazione per gli stupratori.
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