PHILADELPHIA – Il volo Southwest 1380 New York-Dallas che ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Philadelphia a causa di un gravissimo incidente in volo ha la sua eroina dai “nervi d’acciaio”: si tratta della pilota Tammie Jo Shults.
Così l’hanno definita i media americani e i passeggeri a bordo del velivolo. Poco prima di toccare terra, la pilota dell’aereo ha informato la torre di controllo sulle condizioni del velivolo e ha chiesto l’arrivo di personale medico sulla pista.
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“Mi hanno detto che c’è un buco nell’aereo e che qualcuno è stato risucchiato“. Sono le 11:17 (ora locale) di martedì 17 aprile. La comandante del volo sta comunicando all’Air Traffic Control (ATC) che il motore sinistro del velivolo è esploso in quota, che ci sono feriti a bordo e che è necessario un atterraggio di emergenza.
Una passeggera – riportata all’interno dell’aereo dalle altre persone, in seguito all’apertura di una falla in un finestrino – è purtroppo morta dopo essere stata ricoverata d’urgenza in ospedale, una volta eseguito l’atterraggio a Philadelphia.
VOLO 1380: “Potreste mandare medici sulla pista? Abbiamo passeggeri feriti”.
ATC: “Passeggeri feriti, OK. E voi? L’aereo è in fiamme?”.
VOLO 1380: “No, non è in fiamme ma manca una parte. [Pausa]. Mi hanno detto che c’è un buco e che… qualcuno è volato fuori”.
ATC: “Scusa, hai detto che c’è un buco e qualcuno è finito fuori? [Pausa]. OK… troveremo una soluzione. L’aeroporto è ora alla tua destra: segnalalo alla vista, per favore”.
VOLO 1380: “Qui Southwest 1380, aeroporto in vista”.
Ora i media Usa parlano della Shults come di un’eroina dai nervi d’acciaio. I passeggeri raccontano che la donna, dopo l’esplosione, si è recata dai passeggeri ed ha abbracciato e consolato quelli più spaventati.
Il Boeing 737-700 ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto di Philadelphia per esplosione al motore sinistro. Un pezzo di quest’ultimo ha rotto una finestra e secondo diversi testimoni una passeggera seduta lì accanto è stata parzialmente risucchiata all’esterno al momento dell’atterraggio, avvenuto dopo che l’aereo aveva perso pressione in modo violento. Sono dovuti accorrere almeno altri tre passeggeri per trascinarla dentro.