Consapevole dello scempio fatto ad un’opera di Antonio Canova, per immortalarsi in una foto, si è allontanato pensando di averla fatta franca. Ma il turista austriaco è stato individuato.
I filmati a circuito chiuso della Gipsoteca di Possagno lo hanno inchiodato. Le immagini mostrano chiaramente che l’uomo, un 50enne di Aistersheim, alcuni giorni fa si era sdraiato a fianco di Paolina Borghese (statua di Canova realizzata tra il 1804 e il 1808).
Dopo la foto si è alzato urtando con il proprio piede quello della statua in gesso, rendendolo monco dell’alluce e parte di altre due dita. Poi, facendo finta di nulla si è allontanato. Il danno non è stato ancora quantificato dalla direzione della Gipsoteca, che sta attendendo i restauratori.
I carabinieri di Pieve del Grappa hanno stabilito, fin da subito, che quella persona faceva parte di un gruppo di turisti austriaci che, in rispetto delle disposizioni per il Covid-19, aveva prenotato la visita attraverso accredito. Proprio da quel messaggio di prenotazione, i militari hanno contattato la donna che aveva fissato la visita per una decina di persone, spiegandole, con un interprete, la gravità del danno.
A quel punto, in lacrime e presa dalla disperazione, la donna ha riferito che l’autore dello scempio era il marito, aggiungendo che era intenzione del consorte spiegare l’accaduto, scusarsi e rendersi disponibile ad affrontare le conseguenze delle sue azioni e dunque a pagare i danni.
Statua di Canova, chi paga?
Alcune ore dopo, alla caserma dell’Arma di Pieve del Grappa è arrivato per email un accorato messaggio. Con cui l’uomo trasmetteva le sue generalità e la foto della propria carta d’identità. Confermando i fatti così come ricostruiti dalle indagini, assumendosi totalmente la responsabilità. Consapevole delle conseguenze che lo attendono.
Nel frattempo i carabinieri hanno trasmesso all’autorità Giudiziaria una dettagliata relazione sul contenuto delle indagini, con l’ipotesi di reato di danneggiamento. (Fonti YouTube e Ansa).