Strage di migranti in Calabria. Si teme che i morti possano essere più di 100. Il barcone su cui viaggiavano i migranti, davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro (provincia di Crotone), si è spezzato in due a causa del mare molto mosso. L’imbarcazione, la mattina di domenica 26 febbraio si è infranta contro una secca davanti la costa, con la conseguente caduta in mare dei migranti che si trovavano a bordo. La barca non esiste più. In mare davanti a Cutro solo i suoi resti.
Altri tre corpi sono stati recuperati la mattina di oggi, lunedì 27 febbraio, nel corso delle ricerche dei dispersi. Il corpo di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro corpo è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera. Il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente. Il totale delle vittime accertate sale così a 62. Ma si teme che le vittime del tragico naufragio a Crotone possano essere oltre 100. Non c’è ancora un numero attendibile delle persone che erano a bordo del caicco partito 4 giorni fa dalla Turchia. Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250.
Al momento sono state recuperate circa 80 persone vive, degli 80 superstiti, 21 sono stati portati in ospedale ed uno di loro è grave. Tra le vittime ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. Nel naufragio, secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini di varia età.
Sono proseguite per tutta la notte le ricerche in mare dei dispersi del naufragio del barcone di migranti. Le ricerche sono condotte dalla Capitaneria di porto di Crotone con l’ausilio di unità del reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco. Dalle 6 sono entrati in azione i sommozzatori della Guardia costiera ed è entrato in azione anche l’elicottero della Capitaneria di porto. Altre due persone sarebbero state fermate, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, con l’accusa di essere stati gli scafisti.
I migranti provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. Il loro barcone non ha retto alla forza del mare, particolarmente mosso. E si è spaccato a pochi metri dalla costa.
La tragedia di Crotone è “frutto di precise scelte politiche” perché “non soccorrere è un crimine”. Si leva alta la voce delle Ong, da Emergency a Medici senza frontiere, dopo la morte di 58 migranti – questo al momento il triste bilancio – per il naufragio di un caicco avvenuto all’alba davanti alle coste del Crotonese: le critiche senza mezzi termini investono l’Italia ma anche l’Europa.
E il ricordo di Unicef va al piccolo Aylan, il bambino profugo morto nell’ottobre del 2015 su una spiaggia turca le cui immagini fecero il giro del mondo: “Non ci era bastata quella terribile immagine?”.
“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”. Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’esprimere il “dolore” per il naufragio davanti alle coste crotonesi ,sollecita “un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”. È altrettanto indispensabile – aggiunge – che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie.
“Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale”. Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora. L’Ue ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione”. Lo dichiara sui social la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola affermando che “la tragedia avvenuta al largo delle coste di Crotone mi lascia rabbia e cuore spezzato”. “Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione – aggiunge Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì”.
“Ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti”, ha detto papa Francesco all’Angelus. “Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza – ha aggiunto il Pontefice -. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”.