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La tassa sulle merendine del ministro Fioramonti fa discutere: ecco perché è un’ottima idea VIDEO

di Lorenzo Briotti |28 Settembre 2019 9:36

Ecco perché la tassa sulle merendine è un'ottima idea

Ecco perché la tassa sulle merendine è un’ottima idea

ROMA – Il neoministro dell’Istruzione del Movimento 5 Stelle propone una tassa sulle merendine per racimolare parte dei 3 milardi che servono ad aumentare la magra busta paga degli insegnanti italiani. Oltre a questa “sugar tax” , ossia tassa sullo zucchero come la chiamano in alcuni paesi del Nord Europa dove è già realtà, Fioramonti propone aumenti minimi su bibite gassate e su biglietti aerei.

Con gli aumenti sulle bibite gasate si seuirebbe la stessa logica degli aumenti sulle merendine, ossia tassare qualcosa che fa male alla salute; nel caso dei biglietti aerei si andrebbe invece ad aumentare (1 euro per i voli nazionali, 1,50 per i voli internazionali) il costo del biglietto del mezzo di trasporto in assoluto più inquinante, strizzando così l’occhio ai giovani scesi in piazza in occasione del Fridays for Future. 

La proposta del ministro Fioramonti è stata apprezzata dal premier Conte e bocciata da Renzi e Di Maio. Da destra è partita una feroce campagna anti-tassa sulle merendine che ha visto Libero e Il Giornale in prima linea. Matteo Salvini, da quando la proposta ha cominciato a circolare, non passa giorno senza nominare la tassa sulle merendine che se venisse approvata comporterebbe aumenti minimi, dell’ordine di qualche centesimo, sul prezzo di acquisto finale. L’ex vicepremier è arrivato addirittura a distribuire merendine (fra l’altro non di ottima qualità a giudacare da quello che si vede in foto) dal palco di un comizio a Genova dicendo con ironia di “commettere un atto di disobbedienza civile”.

Fioramonti è un ministro che ha le idee chiare. Idee che si possono anche non condividere ma che mostrano un certo coraggio raro nella politica italiana dove, e sono dati recenti, sta aumentando e di molto l’obesità infantile. Ben vengano proposte come queste che cercano di orientare i consumi disincentivando prodotti che fanno male alla salute, favorendo così anche risparmi notevoli al Sistema Sanitario Nazionale.

Senza raggiungere eccessi, serve orientare la popolazione italiana verso scelte consapevoli. Già che si parli di zucchero in eccesso è un ottimo risultato. E poi delle “sugar tax” sono presenti in molti paesi europei come Gran Bretagna, Irlanda e Germania. Qui, le industrie dolciarie non sono di certo fallite. Anzi, in quei paesi l’industria alimentare si è adeguata e riorientata riducendo in molti casi gli zuccheri presenti nei prodotti in vendita.

Quindi ben vengano anche da noi norme di questo genere. Abbiamo fortemente bisogno di uno Stato che venga visto come un “amico” da parte dei cittadini. 

 

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