La corsa in taxi, poi il tentativo di rapina e le 20 coltellate. Francesco Rubini, tassista trentenne di Bari, è stato brutalmente aggredito da due clienti che, durante una corsa apparentemente ordinaria, lo hanno accoltellato ripetutamente nel tentativo di rapinarlo. L’intera scena, ripresa dalle telecamere di sicurezza installate all’interno dell’abitacolo, ha svelato l’atrocità di un gesto che ha lasciato la città e l’intera comunità sotto shock.
La serata era iniziata come tante altre per Francesco, che lavorava al suo turno di notte con il taxi. Intorno alle 21, una coppia di giovani si era avvicinata alla sua vettura nei pressi del Policlinico di Bari, chiedendo un passaggio. Apparivano come persone normali, nulla lasciava presagire l’escalation di violenza che sarebbe seguita.
Durante il tragitto, però, tutto è cambiato. Giunti in un punto meno trafficato, i due hanno improvvisamente estratto un coltello, colpendo Francesco con una serie di fendenti alla schiena e al braccio. La richiesta di denaro era chiara, ma il tassista aveva il borsello sotto la giacca e la cintura di sicurezza allacciata, impedendogli di consegnare immediatamente il portafoglio. Nel caos, ha cercato di fuggire, ma la cintura lo ha bloccato, rendendolo un bersaglio ancora più vulnerabile.
La scena di violenza avrebbe potuto avere un esito ancora più tragico se non fosse stato per l’intervento di un altro tassista, che in quel momento stava passando nelle vicinanze. Sentendo le grida di aiuto, si è avvicinato, costringendo i due aggressori a fuggire.
Grazie alle telecamere interne del taxi, che hanno ripreso l’intero episodio, la polizia è riuscita rapidamente a identificare i colpevoli: una coppia di trentenni con precedenti penali. Entrambi sono stati arrestati poco dopo, ponendo fine alla loro fuga.
Francesco è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, dove i medici gli hanno applicato 122 punti di sutura per curare le venti coltellate ricevute. Nonostante le ferite fisiche siano in via di guarigione, il tassista racconta di portare ancora addosso il peso psicologico di quella notte.
“Mi sembrava di morire”, ha dichiarato Francesco con la voce spezzata. “Non dimenticherò mai i loro sguardi e la ferocia con cui mi hanno aggredito”. Per lui, quella corsa rappresentava una serata di lavoro come tante altre, ma si è trasformata in un incubo che ha messo a rischio la sua vita.
Francesco aveva da poco iniziato a lavorare come tassista in modo autonomo, dopo anni trascorsi come autista sostituto. Solo una settimana prima dell’aggressione aveva ottenuto la licenza, un traguardo che aveva raggiunto con sacrificio e dedizione.
“Questo lavoro era il mio sogno”, ha spiegato. “Mai avrei pensato che potesse trasformarsi in un’esperienza così traumatica”. Nonostante tutto, Francesco non ha perso il coraggio e la determinazione che lo hanno sempre contraddistinto.