Il Teatro Valle occupa Sanremo? Era solo uno scherzo di Carnevale

ROMA – Gli occupanti del Teatro Valle di Roma che da mesi occupano il Teatro Valle a Roma contro i tagli alla cultura, venerdì 17 febbraio avevano annunciato che sarebbero andati ad occupare il teatro Ariston di Sanremo il giorno successivo. A tal proposito, il lavoratori dello spettacolo che occupano lo storico teatro di Roma avevano pubblicato un video su YouTube.  E come è andata a finire questa storia? Il molleggiato a Sanremo sabato 18 si è visto, di loro invece nessuna traccia.

Come spiegano gli occupanti sul loro sito, si trattava di uno scherzo di Carnevale a Blitz Quotidiano ed anche i giornali principali hanno creduto. Gli occupanti del Valle, infatti, non sarebbero mai andati a Sanremo. Si legge sul sito: “In poche ore è panico a Sanremo: ”quelli del Valle stanno arrivando!” Si narra di sale stampa nel caos e security in subbuglio, fonti segrete raccontano persino di un Gianni Morandi con la testa tra le mani, in lacrime… Intanto il video rimbalza di testata in testata, mentre al Valle, tra incredulità e risate, i telefoni impazziscono: giornalisti e madri allarmate intasano le reti della zona. A questo punto ci resta solo una cosa da fare: rischiare!”

Il video della “partenza” per Sanremo:

Ancora gli occupanti del Valle sul loro sito:  “Nel gioco sanremese, specchio dello stato di salute del paese, ormai tutto è ritenuto possibile. Arriviamo così alla fatidica serata finale della kermesse nazionale. L’italico popolo si riunisce attorno al calore di tubi catodici e schermi piatti con gli occhi fissi sul primo canale e le mani agili sulle tastiere: le piazze virtuali registrano il tutto esaurito. Così prosegue in diretta twitter e facebook l’avventura dei “nostri”, coadiuvati da La Pina a Diego da Radio Deejay e dal nostro amico Corrado Fortuna, che dal foyer al sottopalco dell’Ariston si collega in diretta come “infiltrato” aggiornando gli ascoltatori sulle presunte gesta del manipolo di rivoltosi”.

“Il gioco appassiona e diverte mentre cresce la voglia che qualcosa accada, che qualcuno intervenga. Sui social network si moltiplicano gli incitamenti ad uscire da quella botola e prende coscienza di se la volontà latente e collettiva di interrompere una rappresentazione così poco rappresentativa. Ci prendiamo un tempo per riflettere su questa voglia tangibile e diffusa di manifestare un dissenso, una diversità. Stabilire i limiti della rappresentazione e svelare la finzione del gioco sanremese, in bilico tra il nostro scherzare e il “loro” fare sul serio. L’avventura giunge così al suo epilogo, mostrando nell’ultimo video il senso di tanto affanno. Come in un Carnevale ben riuscito si tirano giù le maschere, svelando il trucco. Almeno il nostro!”

Insomma, era solo uno scherzo di Carnevale, giorno in cui “ogni scherzo vale”. Ecco infatti, dove sbucano gli occupanti di “Occupy Sanremo”:

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