Un terremoto magnitudo 6.1 ha colpito la sera di ieri, lundì 18 dicembre, la provincia cinese nordoccidentale del Gansu. Sono circa 118 i morti e 200 feriti.
Diversi edifici sono crollati e i soccorritori continuano a scavare tra le macerie. Nel Gansu si contano 107 morti, mentre altri 11 sono stati registrati finora nella vicina provincia del Qinghai. Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto “sforzi a tutto campo” nelle operazioni di ricerca e soccorso, oltre che di garantire la sicurezza dei sopravvissuti e delle loro proprietà.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano, il sisma ha avuto ipocentro a soli 12 chilometri di profondità. Il servizio geologico statunitense Usgs ha individuato l’epicentro nei pressi della città di Linxia. Sono seguite diverse forti scosse di assestamento.
I soccorsi proseguono “senza sosta” in risposta al forte terremoto che nella notte ha scosso violentemente in Cina. Devono però fare i conti con le temperature gelide e i blackout dovuti al collasso della rete elettrica. In alcune zone della provincia di Gansu, quelle di montagna, le temperature raggiungono anche i -13 gradi. Allo stato, hanno riferito i media statali, oltre ai morti che hanno superato quota 110, si segnalano più di 200 feriti, di cui 96 nel Gansu e 124 nel Qinghai.
Il sisma ha causato danni significativi, abbattendo case e spingendo le persone a correre in strada alla ricerca di luoghi sicuri. Mentre le forniture di energia elettrica e di acqua sono state interrotte a causa dei danni alle reti, soprattutto in alcuni villaggi più remoti. Le temperature sono scese ben al di sotto dello zero nel nord della Cina, a causa di un’ondata di maltempo eccezionale. Le immagini trasmesse dal network statale Cctv di una delle aree dal terremoto più colpite hanno mostrato i residenti che si scaldavano accanto a un fuoco. I servizi di emergenza montano accanto a loro le tende e altre strutture di assistenza d’urgenza.
L’epicentro del sisma è stato rilevato a circa 100 chilometri a sudovest di Lanzhou, capoluogo del Gansu. L’agenzia statale Xinhua ha riferito che il terremoto, avvertito anche a Xi’an nella provincia settentrionale dello Shaanxi, a circa 570 chilometri di distanza, è stato di magnitudo 6.2.
Le case danneggiate, secondo una prima stima, solo a Jishishan nel Gansu sono 6.381. Stanziati 200 milioni di yuan, ossia circa 25 milioni di euro, per le province colpite.
E in Cina è avvenuta anche un’altra scossa questa volta di magnitudo 5.5 . Ad essere stata colpita è la regione di Xinjiang sempre nel nordovest del gigante asiatico.
La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha offerto il proprio aiuto dopo il devastante terremoto che ha colpito il nordovest della Cina.
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