Tolosa, il killer qaedista in trappola

Il dolore dei parenti davanti alla bara di una delle vittime (Lapresse)

TOLOSA – E’ in trappola Mohammed Merah, il killer di Tolosa da ore al centro di  trattative estenuanti con la polizia francese. In queste ore concitate alcuni mezzi di comunicazione hanno lanciato la notizia dell’arresto. Ma l’Eliseo ha smentito. Merah, 24 anni, membro di Al Qaeda martedì sera al telefono con una giornalista di France 24 aveva detto: “Morirò col sorriso”, sapendo di avere le ore contate.

E’ saltata all’alba di mercoledì la pista neonazista: dietro l’uccisione dei bambini ebrei c’è Al Qaeda e il vecchio e mai risolto conflitto arabo-israeliano. Nelle prime ore di mercoledì è scattato il blitz a Tolosa: obiettivo Mohammed Merah, 24 anni, autoproclamatosi membro di Al Qaeda. L’uomo, francese di origine algerina, è stato circondato nelle prime ore del mattino dalle teste di cuoio francesi a Tolosa, dopo un conflitto a fuoco in cui tre agenti sono rimasti feriti. E’ stato il presidente Nicolas Sarkozy in persona a bloccare il blitz, con il preciso scopo di catturare l’uomo vivo.

Merah è accusato di essere l’autore dei sette omicidi commessi nella città e nella vicina Montauban negli ultimi giorni. “Volevo vendicare la morte dei bambini palestinesi”, sarebbe una delle frasi pronunciate dal presunto serial killer di Francia alla polizia.

Il killer di Tolosa era evaso dalla prigione di Kandahar insieme a un gruppo di talebani. Lo riferisce il direttore della prigione della città afghana. L’uomo era stato arrestato con l’accusa di aver piazzato delle bombe a Kandahar. Prima della fuga, il killer era stato condannato a tre anni di galera. L’abitazione dell’uomo, al numero 17 della rue Sergent Vigné, è a soli 3 chilometri dalla scuola della strage, Ozar Hatorah.

Poco prima delle 6, attorno all’abitazione dove si è barricato, sono stati sparati colpi di arma da fuoco e tre poliziotti che partecipavano all’operazione sono rimasti feriti in modo non grave. Sarebbe lui, quindi, l’autore degli omicidi di tre paracadutisti e, lunedì, di tre bambini e un insegnante di una scuola ebraica. Il ragazzo dice di aver partecipato ad operazioni della Jihad in Pakistan e Afghanistan, nei campi di al Qaida. Per il ministro dell’Interno, Claude Gueant, giunto immediatamente sul posto, il sospetto è collegato ”a salafisti e jihadisti” ed ha affermato di ”aver voluto vendicare i bambini palestinesi”.

Il ragazzo si dichiara ostile alla presenza dei militari francesi in Afghanistan e sostenitore della causa palestinese. ”Rivendica di essere un mujaheddin – ha riferito il ministro dell’Interno – di appartenere ad al Qaida e di aver voluto vendicare i bambini palestinesi, oltre che di avercela con l’esercito francese per i suoi interventi all’estero”. Sul posto è stata subito condotta sua madre, per cercare di farlo ragionare ma – dice sempre Gueant – ”lei stessa non ha voluto entrare in contatto con il figlio, affermando di non avere alcuna influenza su di lui”. I servizi conoscevano il sospetto perché faceva parte di ”quel gruppo di persone che fanno ritorno dalle zone di combattimento e che preoccupano sempre”, dicono fonti dell’inchiesta. I servizi ritengono sempre possibile l’eventualità che queste persone – alcune decine nell’Europa occidentale – possano passare all’azione dopo il loro rientro.

Morirò col sorriso”. ”O finisco in prigione e così potrò parlare, oppure guarderò la morte con il sorriso”. Così il presunto killer di Tolosa ha concluso la telefonata della notte scorsa a una giornalista della tv France 24, Ebba Kalondo. Telefonata che gli inquirenti prendono molto seriamente, visti i dettagli delle stragi riferiti dall’uomo alla caporedattore dell’emittente francese. Al telefono, racconta la giornalista sul sito di France 24, l’uomo ”era calmo, parlava in un ottimo francese e punteggiava le sue frasi con espressioni in arabo”. Ha fornito informazioni ”conosciute soltanto da lui e dalla polizia”, come il numero delle pallottole usate a Tolosa e Montauban, il tipo di armi usate ed alcuni elementi lasciati sul posto. Il presunto killer si è detto affiliato di Al Qaeda in Francia, affermando che questo ”è solo l’inizio” e annunciando attentati ”molto presto” a Parigi, Lione e Marsiglia. ”Ha spiegato di essere contro la legge sul velo (in vigore in Francia dall’aprile 2011) e di lottare contro le operazioni francesi in Afghanistan”, racconta ancora Kalondo. ”Gli ebrei hanno ucciso i nostri fratelli e le nostre sorelle in Palestina”, ha aggiunto l’uomo annunciando che i video delle stragi girati dal killer sarebbero stati presto pubblicati in rete. Alla domanda della giornalista su cosa avrebbe potuto mettere fine agli omicidi, ha dichiarato: ”O vado in prigione e così potrò parlare, oppure guarderò la morte con il sorriso”.

Il Gps sullo scooter. Gli inquirenti avevano scoperto che Mohamed stava trafficando sul suo scooter, utilizzato nelle azioni omicide, per togliere il ‘tracker’ GPS che serve per localizzarlo. I poliziotti sono andati in una concessionaria Yamaha dopo aver studiato, sui filmati, lo scooter utilizzato un TMax 530. I responsabili hanno detto che alcuni giorni prima ”qualcuno è venuto per chiedere come neutralizzare” il congegno antifurto sulle moto.

L’esplosione vicino al palazzo del killer.  Una forte esplosione è stata sentita vicino al palazzo del killer di Tolosa, dove era in corso l’operazione della polizia. L’esplosione, secondo fonti citate dall’emittente BFM-TV, era dovuta ad un’operazione di ”messa in sicurezza di un’auto sospetta” parcheggiata nei pressi dell’immobile.

Il premier dell’Anp Salam Fayyad ha chiesto di “smettere di sfruttare il nome della Palestina per gustificare azioni terroristiche”, parlando a proposito della strage alla scuola ebraica di Tolosa. Lo riferisce Al Arabiya. Le autorità palestinesi in Francia hanno condannato l’attentato ”con la più grande fermezza”.

La reazione dell’estrema Destra. In Francia ”è stato sottovalutato il rischio del fondamentalismo, siamo stati troppo lassisti”: lo ha detto la presidente del Fronte nazionale, estrema destra francese, Marine Le Pen, invitata in diretta tv a commentare l’operazione contro il killer di Tolosa.”Bisogna fare la guerra a questi gruppi fondamentalisti religiosi che uccidono i nostri bambini e i nostri giovani cattolici, ebrei o musulmani – ha detto la Le Pen -.Voglio rassicurare i musulmani francesi, non voglio in alcun modo confonderli con i fondamentalisti”.

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