ANKARA – Il premier turco Recep Tayyip Erdogan si è riparato in un supermercato per sfuggire alla protesta della folla dopo il crollo della miniera di Soma, in Turchia. La sera del 14 maggio Erdogan è stato pesantemente contestato per l’incidente in miniera, il cui bilancio è di 282 morti, la peggior strage mai avvenuta in Turchia.
Ad attendere Erdogan a Soma, decine di parenti delle vittime che lo hanno accolto con fischi, grida di “dimissioni” e calci alla sua auto. Il premier turco si è dovuto rifugiare in un supermercato, spinto dalle guardie del corpo, in attesa di un ritorno alla calma.
Le guardie del corpo di Erdogan hanno aggredito un parente di una delle vittime che protestava, gettandolo a terra e picchiandolo, come mostra una fotografia diffusa sulle reti sociali, che ha provocato un’ondata di sdegno. Tutto il paese è sotto shock ed è stato proclamato un lutto nazionale di tre giorni, mentre i sindacati hanno annunciato uno sciopero di protesta per la mattina del 15 maggio.