Turchia, scontri polizia-manifestanti: assalto a uffici e casa Erdogan (video)

Turchia, scontri polizia-manifestanti: assalto a uffici e casa Erdogan
Turchia, scontri polizia-manifestanti: assalto a uffici e casa Erdogan (Foto LaPresse)

ISTANBUL – Gas lacrimogeni contro i manifestanti che hanno preso d’assalto la residenza del premier Recep Tayyip Erdogan a Besiktas, sul Bosforo. I manifestanti restano nelle piazze in Turchia e gridano il proprio dissenso. Istanbul, Ankara, Smirne: i manifestanti scendono in strada con clacson e pentole contro il governo. E dopo la residenza di Erdogan, a Smirne alcuni manifestanti hanno dato fuoco ad alcuni uffici del partito islamico Akp di Erdogan. Le proteste vanno avanti da diversi giorni dopo l’annuncio del governo di voler distruggere gli alberi del Gezi Park di Istanbul per far posto ad un centro commerciale.

CLACSON CONTRO ERDOGAN – La protesta contro il premier Erdogan cambia registro, diventa sonora, e invade le strade di Istanbul, Ankara e Smirne. Il centro delle tre più grandi città del paese è ora invaso da migliaia di automobilisti, con la mano schiacciata sul clacson, che manifestano cosi la loro adesione alla protesta anti-governativa. Sui balconi di molte case e per le strade il concerto dei clacson è accompagnato da quello metallico delle pentole sbattute una contro l’altra dalla gente per unirsi alla richiesta dei manifestanti di Taksim e Kizilai di dimissioni del capo del governo.

GLI SCONTRI – A Smirne nella notte tra 2 e 3 giugno sono proseguiti gli scontri tra i poliziotti anti-sommossa e i manifestanti che hanno dato fuoco ad alcuni uffici del partito islamico Akp del premier Recep Tayyip Erdogan. Solo nelle prime ore del mattino del 3 giugno la situazione sembra essere tornata alla calma dopo una notte di proteste e violenze in diverse città.

A Smirne, i manifestanti hanno lanciato bombe molotov negli uffici del partito Akp provocando piccoli incendi. A Istanbul, sono state danneggiate le fermate dei bus e diverse strade dove i manifestanti hanno letteralmente strappato i segnali stradali per costruire barricate. Sempre nella notte, le strade intorno all’ufficio del premier Erdogan sono state isolate mentre i poliziotti hanno usato gas lacrimogeni per respingere l’avanzata dei manifestanti.

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