Usa, Trump alla giornalista di origini asiatiche: "Vada a fare questa domanda alla Cina" VIDEO Usa, Trump alla giornalista di origini asiatiche: "Vada a fare questa domanda alla Cina" VIDEO

Usa, Trump alla giornalista di origini asiatiche: “Vada a fare questa domanda alla Cina” VIDEO

WASHINGTON  –  Conferenza stampa interrotta e scontro con una giornalista per il presidente americano Donald Trump. 

A Weijia Jiang, della Cbs, che aveva domandato perché il capo di Stato Usa paragonasse sempre il numero di test sul coronavirus effettuati negli Stati Uniti agli altri Paesi quando in America si registrano tanti decessi, lui ha risposto: “Vada a chiederlo alla Cina”. 

Al che la giornalista, di origini asiatiche, ha domandato come mai questa risposta, se avesse a che fare in modo specifico con la sua origine etnica, e lui ha replicato: “Non mi riferisco in modo specifico a nessuno, direi la stessa cosa a chiunque facesse domande cattive come questa”. 

Quindi ha interrotto la conferenza stampa nel giardino delle Rose della Casa Bianca.

Coronavirus, i contagi negli Usa

Il numero dei morti provocati dal coronavirus negli Stati Uniti ha superato la soglia degli 80mila: è quanto emerge dai dati pubblicati dall’università Johns Hopkins.

Nel Paese si contano adesso 80.682 decessi, di cui 830 nelle ultime 24 ore, a fronte di 1.347.881 casi accertati.

Finora le persone guarite sono 232.733. 

Intanto Washington, ma non solo Washington, continua ad accusare la Cina di aver nascosto le reali dimensioni dell’epidemia e di aver fabbricato in laboratorio il virus. 

Accuse a cui la Repubblica popolare continua a replicare: “Stiamo guidando il mondo nella ricerca su trattamento e vaccini. È immorale colpire la Cina con voci e calunnie in assenza di prove”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian su quanto riportato dal New York Times, secondo cui gli Usa emaneranno un avviso per accusare la Cina di voler acquisire i diritti di proprietà intellettuale sul Covid-19 e i dati sulla salute pubblica Usa in modo illegale.

La Cina, aggiunge Zhao, “sostiene con forza la sicurezza informatica ed è vittima di attacchi informatici”. (Fonti: Ansa, Agi, New York Times, YouTube)

 

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