Vasco e Facebook: “Chi parla male di me dovrà risponderne”

BOLOGNA, 10 AGO – ”Uso Facebook per parlare direttamente ai miei fans, per passarmi il tempo e perche’ lo trovo uno strumento straordinario di comunicazione diretta. Potete piantarla di dire che sono diventato matto, che questo e’ un segnale di malessere, di malattia o di comportamento patologico. Mi fate ridere! Io non sparo su tutti. Rispondo e sparo su quelli che sparano cazzate su di me! Una volta non potevo e vi andava bene. Adesso no. E ognuno deve sapere che d’ ora in poi rispondera’ di quello che scrive su di me e che dovra’ accettare di prendersene la responsabilita”’.

Parola di Vasco Rossi, che in un nuovo post pubblicato in serata sulla sua pagina Facebook replica a un giornalista esperto di musica, Massimo Poggini, che lo aveva criticato (”Cos’e’ questo debordare su Facebook? Sparare su tutto e su tutti”, ”E quelle battutacce su Ligabue te le potevi risparmiare, o perlomeno dargli un senso compiuto spiegandole”) e che l’artista definisce ‘mezzamico’.

”Quelle battutacce su Ligabue (‘E’ un bicchiere di talento in un mare di presunzione’, ndr) me le potevo risparmiare? – replica il Blasco – Ti faccio presente che, intanto, non sono battutacce ma civili commenti personali (non offensivi). Se la cosa ti ha fatto male perche’ hai appena finito di scrivere un libro su di lui e probabilmente sarai diventato ‘amico’ ti capisco. Ma mi sono rotto di questo modo (tutto italiano) di rispondere sempre con ipocrite frasi buoniste. Ho deciso di esprimere sinceramente il mio pensiero”.

E comunque, spiega il rocker, ”non sono io che mi contraddico. Quando dico: ‘Dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attivita’ di RockStar’, MA NON smettero’ di scrivere e cantare canzoni. Voglio sperimentare nuove strade e nuovi modi espressivi. QUESTO NON VUOL DIRE che: prima dico che mi dimetto e poi dico che non mi dimetto. Che mi contraddico. Io parlo molto chiaramente. Siete voi (certa stampa, fortunatamente non tutta) che fate confusione, fraintendete, strumentalizzate e vi divertite a tratteggiare una immagine negativa di me. Che prima scrivete una sciocchezza e poi ne scrivete un’altra. Che, o siete tonti o in malafede”.

Qui di seguito, il servizio del Tg1 dell’8 agosto:

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