ROMA – Il riferimento al terrorismo nel discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è il primo caso di un politico italiano che dice una cosa chiara e senza giri di parole:
” Gli immigrati pericolosi vanno espulsi. Serve accoglienza, ma anche rigore: chi è qui deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve imparare la nostra lingue, che è simbolo di integrazione. Le comunità straniere devono collaborare con le autorità italiane contro i seminatori di odio, che indeboliscono la loro libertà e i loro diritti”.
Purtroppo Mattarella non è stato così preciso nel capitolo dedicato all’ambiente, ma questo si può spiegare col fatto che c’erano stati tempi molto stretti per una posizione irrevocabile, come deve essere quella del Presidente della Repubblica. La presa di posizione sulla immigrazione è una atto coraggioso, che va decisamente contro il buonismo che impregna il partito dello stesso Mattarella, il Pd, e anche i vertici dello Stato, con la presidentessa della Camera, Laura Boldrini, in prima fila nelle esternazioni retoriche e disancorate dalla realtà.
Tra le reazioni al discorso, tutte scontate, secondo che da destra o da sinistra, si segnalano i commenti di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, e di Donato Capece, del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe.
“Il terrorismo fondamentalista cerca di portare la violenza in Europa, per creare condizioni di pace e stabilità. La prosperità, il progresso, la sicurezza di ciascuno di noi è legata a quello degli altri. Non esistono barriere o frontiere in questo senso. Ai tanti volontari va grande riconoscenza. Il terrorismo ci vuole impaurire e impressionare, non glielo permetteremo. Ci siamo stretti attorno alla famiglia di Valeria Solesin (la ragazza morta al Bataclan a Parigi, ndr). Dobbiamo cooperare con gli altri Paesi per sconfiggere il terrorismo di matrice islamista. Gli immigrati pericolosi vanno espulsi. In questo periodo molte persone si spostano spinte dalla guerra o dalla fame. Il fenomeno migratorio deriva da cause mondiali: occorrono regole comuni per distinguere chi ha diritto all’asilo e gli altri migranti, garantendo un’accoglienza comunque dignitosa. Il 70% dei bambini immigrati in Italia ha come migliore amico un bambino italiano: lo dice l’Istat. Serve accoglienza, ma anche rigore: chi è qui deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve imparare la nostra lingue, che è simbolo di integrazione. Le comunità straniere devono collaborare con le autorità italiane contro i seminatori di odio, che indeboliscono la loro libertà e i loro diritti”.
Matteo Salvini commenta:
“Persino Mattarella sull’immigrazione dà ragione alla Lega. Bisogna espellere le centinaia di migliaia di clandestini che non scappano dalla guerra ma che Renzi e Alfano continuano ad ospitare negli alberghi”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe:
“Ho molto apprezzato il discorso di fine anno del Capo dello Stato Sergio Mattarella, improntato a concretezza, buon senso e contezza della realtà. In particolare, il richiamo presidenziale all’espulsione degli immigrati pericolosi che commettono reati è molto importante e potrebbe significare molto per un riassetto del sistema penitenziario del Paese.
“Da tempo, noi sosteniamo che gli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile debbano espiare la pena nelle carceri dei Paesi d’origine, anche senza il consenso dell’interessato. Oggi abbiamo in Italia oltre 17 mila detenuti stranieri, quasi il 40% di quelli presenti.
”E’ sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un’ impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni ’90 sono passati oggi ad essere oltre 20 mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia.
“Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili: 896 nel 2011, 920 nel 2012, 955 nel 2013 e solamente 811 nel 2014, soprattutto verso Albania, Marocco, Tunisia e Nigeria.
“Auspico che l’autorevole richiamo del Capo dello Stato sull’espulsione degli immigrati pericolosi che commettono reati, a cominciare da quelli detenuti, induca il Governo a definire accordi concreti con i Paesi dai quali provengono gli stranieri detenuti in Italia”.