QUITO – Un ragazzino di 17 anni ha denunciato Rafael Correa, presidente dell’Ecuador dopo avergli fatto il gesto dell’ombrello. Il giovane, Luis Carrera, sostiene di essere stato aggredito e minacciato dal capo dello Stato dopo avergli fatto quel gesto offensivo. La sua versione è però negata dal governo, che accusa Calderon di aver mentito per ingigantire l’incidente.
Tutto è successo lo scorso primo maggio, quando Correa si recava in macchina a un meeting politico nel centro di Quito: quando la sua comitiva è passata davanti a Carrera, che camminava insieme alla madre, il ragazzo ha prima fatto il gesto del pollice verso e poi quello dell’ombrello in direzione del presidente.
Correa ha fatto fermare la sua automobile ed è sceso per affrontare il ragazzo e rimproverargli il suo atteggiamento, dicendogli: “Ragazzino maleducato, devi imparare il rispetto, io sono il tuo presidente”. Poco dopo, il ragazzo è stato intervistato in un video pubblicato su Internet.
Nel filmato il ragazzo sostiene che Correa lo ha aggredito, che era molto arrabbiato – “gli tremavano le mani, aveva le lacrime agli occhi” – e ha ordinato agli uomini della sua scorta di arrestarlo. Il governo ha smentito questa versione, e Correa stesso è tornato a parlare del caso, accusando il ragazzo di essere un militante oppositore e difendendo la sua condotta: “Il mio grande peccato sarebbe stato quello di scendere dalla macchina per rimproverargli il suo gesto osceno? Vuol dire che dovrei disumanizzarmi completamente”, ha detto alla stampa. Carrera è stato processato e condannato a 20 ore di lavoro comunitario.