IL CAIRO – I soldati del Califfato hanno ucciso “oltre 220 crociati russi“. Così un gruppo militante nel Sinai e affiliato del sedicente Stato Islamico ha provato a rivendicare l’abbattimento dell’aereo russo precipitato sabato mattina sul Sinai poco dopo il decollo da Sharm el-Sheikh. Ma fonti di sicurezza egiziane smentiscono con forza l’autenticità della rivendicazione. A bordo c’erano 224 persone: sono morti tutti, anche 17 bambini.
Con un comunicato su Twitter, la Provincia dell’Isis in Sinai afferma: “Voi russi e i vostri alleati non sarete più sicuri sui cieli dei Paesi musulmani”. Su alcuni siti arabi è stato pubblicato un video, nel quale i jihadisti affermano di aver ripreso anche “il momento della caduta dell’aereo russo”.
Il video “è stato chiaramente fabbricato”, sottolineano le forze egiziane, secondo le quali il velivolo volava a un’altitudine tale da non poter essere abbattuto dai jihadisti, oltre 10 mila metri. “Per abbattere un aereo a quell’altezza – sottolineano dal Cairo – i jihadisti dovrebbero avere armi sofisticate che certamente non hanno”.
Poco dopo è arrivata la smentita anche da Mosca. Il ministro dei Trasporti russo Maksim Sokolov bolla come “non attendibile” l’ipotesi terrorista: “Ora – ha detto Sokolov – diversi mass media pubblicano informazioni variegate secondo cui l’aereo sarebbe stato abbattuto da un missile antiaereo lanciato dai terroristi. Questa informazione – ha dichiarato il ministro – non può essere considerata attendibile”.
#عاجل تنظيم #الدولة_الإسلامية ينشر مقطع فيديو يقول إنه ﻹسقاط #الطائرة_الروسية في #سيناء pic.twitter.com/wxE4KRanht
— غريب (@iq2015_bgd) 31 Ottobre 2015