Messico, 15 morti a Ciudad Juarez. I cittadini: “Basta violenze”

Almeno quindici persone sono state uccise nella notte di sabato 6 dicembre a Ciuda Juarez, la città messicana al confine con gli Stati Uniti teatro di una spietata guerra tra cartelli rivali della droga. Lo riferiscono funzionari dello stato di Chihuahua: una delle vittime, un ragazzo di 17 anni, è stata crivellata da 60 pallottole.

Ieri intanto, come riporta l’Ansa, circa cinquemila persone vestite di bianco hanno sfilato per le strade della città, chiedendo alle autorità di mettere fine al bagno di sangue. Alcuni dei manifestanti hanno issato cartelli con la scritta “via da Juarez”, rivolti ai soldati e alla polizia federale.

Dopo essere stati accolti come eroi, ora soldati e polizia sono il principale bersaglio dell’opinione pubblica, per aver fallito nella lotta agli omicidi legati al traffico di droga. «Siamo stanchi di vivere in questo inferno – ha detto uno dei manifestanti -. Alcuni soldati coprono i crimini commessi dai narcotrafficanti».

Nel 2009, infatti, sono stati commessi 2.400 omicidi, rispetto ai 1.600 dell’anno scorso.

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