ROMA – Rissa e scazzottata, parlamentari in piedi sui banchi. E’ stata una notte di fuoco in Parlamento durante la seduta notturna dedicata alle riforme costituzionali. Tra Pd e Sel sono arrivati alle mani. La seduta si stava svolgendo alla presenza di una schiera di commessi presenti in aula allertati dalle voci di occupazioni da parte di M5s. Questi hanno inscenato improvvisamente una bagarre, gridando ritmicamente in aula “onestà, onestà”, e battendo i faldoni degli emendamenti sui banchi, impedendo così il prosieguo del dibattito e dei voti.
Il vicepresidente Roberto Giachetti ha espulso uno dopo l’altro ben cinque deputati 5 Stelle. Giachetti ha perso la pazienza definendo “inaccettabile” il comportamento di M5s: “Neanche ai tempi del fascismo si impediva di parlare”. In questo clima, come una scintilla, è scoppiata una rissa ma in un settore inaspettato, cioè tra i banchi di Sel e Pd, con deputati in piedi sui banchi e urla indicibili (“pezzo di m…”). Dopo l’inevitabile sospensione dell’aula, alla ripresa il relatore Emanuele Fiano ha accolto la mediazione di M5s, dicendosi d’accordo sull’accantonamento dell’articolo 15 (quello che riguarda il referendum). Ma era troppo tardi, e il 5 Stelle Riccardo Fraccaro ha replicato definendo “una presa in giro” l’apertura di Fiano. A notte inoltrata, all’1,30 è arrivato anche Matteo Renzi, visti i mal di pancia all’interno del Pd. La minoranza ha chiesto per domani una assemblea del gruppo per esprimere il “malumore” per il “pantano” in cui è finita la riforma.
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