PARIGI – I primi test sul frammento dell’ala ritrovato la scorsa settimana sulle coste dell’isola francese della Réunion hanno già dato una conferma: si tratta proprio di un flap del volo MH370 di Malaysia Airlines, scomparso l’8 marzo 2014 con 239 persone a bordo.
La notizia è arrivata mercoledì in serata per bocca del premier malese Najib Razak, al termine della prima giornata di lavoro congiunto dei tecnici della direzione generale degli armamenti francesi (Dga) e degli esperti malesi, in un laboratorio specializzato nella zona industriale alle porte di Tolosa, centro nevralgico dell’industria aerospaziale transalpina.
La conferma ufficiale non potrà però arrivare, ha aggiunto, prima che sia completata un’altra serie di “analisi complementari”, come ha spiegato il procuratore aggiunto di Parigi, Serge Mackowiak.
A questo punto, le indagini potranno passare alla fase successiva, ovvero a cercare di capire se il pezzo di ala possa dare qualche informazione su cosa abbia provocato la caduta del velivolo.
Il frammento sarà studiato “con mezzi moderni fisici e chimici, e in particolare un microscopio elettronico che può ingrandire fini a 100mila volte”, aveva spiegato nei giorni scorsi Pierre Bascary, ex direttore della ricerca della Dga.
L’obiettivo è di esaminare i “punti di rottura localizzati” nella struttura metallica, per capire se siano stati provocati da “una sollecitazione eccezionale” legata allo schianto, o dalla “ripetizione di un elevato numero di sollecitazioni meno forti”, segni di un’usura normale.
Parallelamente saranno condotti studi sulle incrostazioni di conchiglie e altro materiale marino che ricoprono parti del flap, che non daranno informazioni sulla dinamica dell’incidente ma potrebbero aiutare a capire quale percorso abbia seguito il rottame, e magari anche da dove sia partito.
Su questo fronte, però, gli esperti francesi non sono molto ottimisti: “Servirebbe che il pezzo sia stato al centro dell’incidente, e le possibilità sono abbastanza ridotte”, ha detto ancora Bascary, aggiungendo che “con solo questi due metri quadri di aereo, sarà molto difficile avere delle certezze”.