ROMA – Tim Peake è un astronauta inglese che ha partecipato ad una battaglia spaziale virtuale. Peake e l’astronauta della Nasa Scott Kelly hanno infatti giocato ad una battaglia spaziale con un gruppo di alieni armati di laser, gli stessi che popolano Space Invaders.
Peake e Kelly hanno giocano indossando i visori per la realtà aumentata, vero scopo dell’esperimento. L’Agenzia spaziale europea ha pubblicato un video che è stato girato prima che il capitano Kelly rientrasse a terra all’inizio di questo mese, nell’ambito di Sidekick, progetto che mira a fornire nuove tecnologie agli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Come racconta Wikipedia, il videogioco del 1978 Space Invaders
“Sebbene sia molto semplice per gli standard odierni, è stato uno dei videogiochi più influenti della sua generazione: il gioco generò in pochi anni un fatturato di 500 milioni di dollari e la sua pubblicazione decretò di fatto l’inizio di un periodo di grande fortuna per i videogiochi, definito in seguito come l’età dell’oro dei videogiochi arcade.
Il gioco si basa su una struttura piuttosto semplice: il giocatore controlla un cannone mobile che si muove orizzontalmente sul fondo dello schermo, e deve abbattere uno ad uno gli alieni che piano piano si avvicinano allaTerra. Le tappe di avvicinamento degli alieni al Mondo seguono uno schema univoco, un ampio e ordinato zig-zag che li porta lentamente ma inesorabilmente a raggiungere il fondo dello schermo decretando l’avvenuta invasione e la conseguente fine della partita.
Il giocatore difende la Terra affrontando con il suo cannone orde di alieni che si susseguono incessantemente (sterminata un’ondata, subito un’altra scende, sempre più veloce e agguerrita). Nella zona alta dello schermo scorrono, di tanto in tanto, alcune “Navi del Mistero”, ovvero navicelle bonus che, se abbattute, permettono al giocatore di incrementare il suo punteggio molto più velocemente. Il gioco si conclude quando gli alieni raggiungono il fondo dello schermo o quando il cannone viene distrutto.
Il cannone può essere distrutto dal fuoco nemico, da bombe o da raggi mortali che periodicamente vengono lanciate dagli alieni verso il cannone. Il cannone è parzialmente protetto da alcuni bunker difensivi immobili (il cui numero varia a seconda della versione del gioco) che vengono gradualmente distrutti dai proiettili degli alieni o dai colpi sparati dallo stesso giocatore. Il giocatore dispone di tre cannoni mobili (tre vite o più a seconda delle impostazioni), dopo la distruzione dei quali il gioco termina.
L’utente dispone di un numero illimitato di proiettili ma può sparare solo un colpo per volta. Man mano che gli alieni vengono distrutti, quelli rimanenti si muovono più velocemente sullo schermo. La traccia sonora – composta solo da una serie di impulsi – segue il ritmo sempre in crescendo della partita. Versioni successive del gioco furono implementate con schemi e scenari differenti, ma rimasero intatte le regole principali del gioco”.