BOLOGNA – E’ stata molto massiccia la presenza della polizia austriaca al valico del Brennero in occasione della manifestazione dei centri sociali indetta per protestare contro l’ipotesi di una chiusura della frontiera a causa del fenomeno migranti. Di fronte ad un numero di manifestanti stimato poco sopra le 300 persone, i poliziotti austriaci erano quasi 400, come nei giorni scorsi avevano confermato le autorità locali della regione del Tirolo.
Gli agenti hanno allestito un punto per bloccare la manifestazione lungo la strada statale che scende dalla passo del Brennero. Il luogo era stato contrassegnato con le strisce bianche e rosse in uso alla polizia e dietro erano state montate delle transenne metalliche. Alle spalle delle transenne decine e decine di poliziotti, tutti con la loro tuta nera, il casco con la visiera, il giubbotto antiproiettile ed il manganello.
Quando i manifestanti sono giunti a poca distanza dai poliziotti, hanno stracciato il nastro rosso e bianco ed hanno gettato alcuni oggetti, ombrelli colorati e giubbotti salvagente, alla volta degli agenti. A questo punto da parte austriaca sono state lanciate alcune cariche di gas urticante che hanno investito i ragazzi che si trovavano nelle prime file. Contemporaneamente sono apparsi di fronte alla folla due grandi veicoli blindati con gli idranti. Gli agenti austriaci hanno fermato e portato via Gianmarco De Pieri, leader del centro sociale bolognese Tpo che recentemente ha deciso di partecipare alle elezioni amministrative entrando nella Coalizione Civica con esponenti di Sel-Si e Possibile.
De Pieri – al quale ai primi di marzo è stato revocato l’obbligo di firma che gli era stato imposto dopo il rilascio dagli arresti domiciliari, comminati nell’indagine sui tafferugli di due manifestazioni dell’ottobre 2014 a Bologna – è uno dei candidati nella lista di Coalizione Civica, considerato vicino al candidato sindaco Federico Martelloni di Sel-Si.
Sono state drammatiche le fasi del fermo del militante di Bologna. De Pieri è stato portato via dagli agenti della polizia. I manifestanti, che erano partiti dalla stazione ferroviaria che si trova sul versante italiano, erano giunti fino sul lato austriaco e stavano facendo ritorno quando, improvvisamente, dai lati del corteo è penetrato un drappello di una quindicina di agenti con l’equipaggiamento antisommossa che ha raggiunto la testa della manifestazione dove dove si trovava De Pieri. A questo punto il giovane è stato afferrato per le braccia gli agenti lo hanno trascinato via alla volta di un furgoncino della polizia.
Dopo la sua liberazione, il corteo del Brennero è tornato sul lato italiano del confine dove si è sciolto. La manifestazione è stata seguita con una certa curiosità anche da parecchi turisti tedeschi, rimasti imbottigliati al valico dato che l’Austria aveva chiuso l’autostrada e la statale già a mezzogiorno.
“Arrestato uno dei capetti dei nostri centri sociali appena messo piede in territorio austriaco durante la manifestazione al Brennero? Bene. Visto che a casa nostra i centri sociali, i no tav, i no global, i no canal, i no Expo, i no tutto ecc ecc possono sempre fare quello che vogliono, senza mai rischiare un giorno di galera, perché non prendiamo esempio dall’Austria dove quando uno rompe le scatole viene preso e ingabbiato per fargli calmare i bollori?”. A parlare così è Roberto Calderoli, Lega nord.
“Forse ora i bravi ragazzi dei centri sociali capiranno che ci sono anche Paesi, a differenza del nostro, dove se ci sono delle regole vanno rispettate altrimenti sono guai”.
Diverso il commento di Nicola Fratoianni di Sinistra italiana: “Con l’atteggiamento tenuto nel corso della manifestazione del Brennero, l’Austria ha mostrato un grande nervosismo e sembra quasi fare le prove per quanto avverrà con i migranti”.
Fratoianni ha preso parte alla manifestazione svoltasi al Brennero ed ha subito intavolato una trattativa con gli agenti austriaci per ottenere la liberazione del militante bolognese che era stato fermato. Quando poi il giovane è stato rimesso in libertà, Fratoianni ha ringraziato la Farnesina, con la quale si era messo in contatto, per l’assistenza prestata (foto Ansa).