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YOUTUBE Cattelan, gaffe: “Fate in fretta, ha 94 anni e…”

di Gianluca Pace |19 Aprile 2016 15:37

Alessandro Cattelan

ROMA – Brutta gaffe quella di Alessandro Cattelan alla presentazione dei David di Donatello. Una battutaccia sul patron della kermesse, Gian Luigi Rondi, che ha 94 anni. Al termine del discorso introduttivo (gli ultimi 30 secondo di video), Cattelan chiede di non dilungarsi troppo sul palco. E lo fa così: “Mi raccomando, discorsi di ringraziamento brevi, Rondi ha 94 anni e vorrebbe scoprire qual è il migliore film. Ogni secondo potrebbe essere prezioso”. Il volto di Rondi dimostra in modo lampante quanto non abbia gradito la battuta.

TUTTI I VINCITORI – Vince, un po’ a sorpresa, un film con una idea forte e moderna come “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese che, non a caso, conquista anche il premio per la migliore sceneggiatura. Ma a sbancare in questa 60/a edizione dei David è sicuramente un film fresco e surreal-fantasy come è “Lo chiamavano Jeeg Robot”, opera prima di Gabriele Mainetti che conquista non solo la statuetta come miglior regista esordiente, ma anche altre sei premi. Ovvero quelli andati a tutta la squadra degli attori protagonisti e non protagonisti: Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli e ancora, come non protagonisti, Luca Marinelli e Antonia Truppo. Stesso risultato per “Il racconto dei racconti-Tale of Tales”, di Matteo Garrone che conquista la miglior regia e poi sei statuette tecniche: miglior fotografia, andato a Peter Suschitzky; scenografia a Dimitri Capuani e Alessia Anfuso; i costumi a Massimo Cantini Parrini, che dedica il premio a Ettore Scola. E ancora per Garrone miglior trucco e acconciatura e effetti digitali. Delusione sicuramente per Claudio Caligari che, nonostante le sedici candidature ottenute da “Non essere cattivo”, ottiene solo il premio per miglior fonico di presa diretta. E ancora peggio va a Fuocoammare di Gianfranco Rosi, unico film in lizza con un tema forte come quello dell’emigrazione che dopo aver conquistato il Festival di Berlino con l’Orso d’oro nel proprio paese non si porta a casa nulla (aveva quattro candidature). Infine la musica è di “Youth – La giovinezza” di Paolo Sorrentino che conquista miglior canzone e colonna sonora.

 

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