TEL AVIV – Presentato da una rivista militare in Israele come una soluzione tattica contro la intifada palestinese dei coltelli, il prototipo di un nuovo ”colletto difensivo” messo a punto dall’esercito per i soldati che operano in Cisgiordania si è rivelato ancora piuttosto imperfetto: in un servizio televisivo di presentazione il giornalista che lo indossava è infatti rimasto leggermente ferito.
Mercoledì la rivista delle forze armate ‘Bamahane’ aveva mostrato le prime immagini del ”colletto difensivo” che protegge le spalle e il collo del militare. All’interno è prodotto con un materiale che risulta gradevole alla pelle. Ma all’esterno è rafforzato da uno strato di plastica, elastico, che dovrebbe proteggere dalle pugnalate degli assalitori.
Quando un reporter della televisione di Stato israeliana, Eitan Lachover, lo ha indossato per preparare un servizio non ha dunque esitato farsi pugnalare di fronte alle telecamere. Ma la lama lo ha ferito e il giornalista ha avuto bisogno di cure mediche. Un portavoce della società produttrice ha poi spiegato che il giornalista ha compiuto un movimento inaspettato. Ma la spiegazione non appare troppo convincente per i militari israeliani che presidiano i posti di blocco o che sono inviati a perquisire passanti. Anch’essi potrebbero infatti vedersi costretti a compiere sul terreno ”movimenti inaspettati”: dunque rischiano di non essere ancora protetti a sufficienza. Senza contare che, a giudicare dal filmato, non sembra proprio che Lachover abbia fatto movimenti inconsulti.