![YOUTUBE La Siria pareggia al 93' con l'Iran e il telecronista impazzisce](/wp/wp-content/uploads/2017/09/siria-pareggio-300x180.jpg)
TEHRAN – La Siria pareggia al ’93 contro l’Iran, si qualifica per i playoff dei prossimi Mondiali, e il telecronista impazzisce. Una storia incredibile, quella della nazionale siriana. Ogni partita, per colpa della guerra, la nazionale è costretta a giocare in trasferta. A settemila chilometri da Damasco, allo stadio Hang Jebat di Malacca, in Malesia.
E sono almeno 38, sempre per colpa della guerra, i calciatori siriani fin qui morti. Come il difensore Jihad Qassab, arrestato nel 2014 e poi sparito nel nulla.
“Il Mondiale sarebbe un sogno per noi e un omaggio per i nostri morti” ha detto il vice commissario tecnico Tarek Jabban — stipendio mensile 100 dollari — in un’intervista alla Bbc qualche tempo fa.
Mondiale che resta lontano, se non lontanissimo per la nazionale siriana. Ai playoff, infatti, la Siria giocherà contro l’Australia e per passare il turno servirà un vero e proprio miracolo. Ma forse il vero miracolo la nazionale siriana già lo ha compiuto con questa impresa.