CITTA’ DEL MESSICO – Lewis Hamilton pubblica su Instagram il video di un incontro con una tigre bianca molto ravvicinato. Il tutto è avvenuto mentre Hamilton si trovava in visita alla “Black Jaguar-White Tiger Foundation” in Messico.
Hamilton non sembra considerare il rischio che sta correndo, anche perché, come mostra il filmato che segue il felino gli salata addosso per “abbracciarlo”. Si tratta infatti di un comportamento giudicato un poì imprudente anche perché il pilota ha fatto quello che fanno decine di turisti che visitano parchi o centri di riabilitazione per animali selvatici che, pur essendo cresciuti in cattività non si trasformano di certo in animali domestici.
Ad agosto, Il Foglio aveva pubblicato un articolo in cui raccontava che cos’è la Black Jaguar White Tiger Foundation:
“Black Jaguar White Tiger Foundation (www.blackjaguarwhitetiger.org) [è] un posto unico al mondo, dove Eduardo e il suo staff accolgono “big cats”, gattoni strappati ai lavori forzati – circhi, zoo, allevatori. A oggi, tre milioni di persone seguono il suo lavoro tramite i social network. Eduardo e la fondazione (…) fanno un lavoro che nessun governo potrebbe mai permettersi. Attraverso una vincente rete di comunicazione Eduardo è riuscito ad attirare l’attenzione, e le donazioni, di personaggi famosi – lo scorso anno è andata a trovare i gattoni che vivono alla Black Jaguar White Tiger Foundation pure Paris Hilton: tante foto postate su Instagram, e un assegno da capogiro lasciato per dar da mangiare ai trenta felini finora salvati da Eduardo”.
“Cielo, Tierra, Dharma, Africa, Ali, Ma-Tzu… Sono leoni, leopardi, tigri brasiliane, siberiane, tigri del Bengala bianche. Eduardo ci tiene a specificare che quello che fa non è per tutti, che non si può mica allevare questo genere di gattoni dentro casa, bisogna lasciarli vivere creando intorno a loro un habitat naturale, anche a Città del Messico. La Black Jaguar White Tiger Foundation non fa parte della Peta (People for the ethical treatment of animals, l’organizzazione internazionale con sede a Norfolk, in Virginia, che è dietro alle campagne animaliste più cruente che conoscete), che scoraggia questo tipo di iniziative private dove non si fa abbastanza guerra animalista, non si diffondono macabri video di animali squartati o gonfiati o Dio solo sa come torturati, ma solo immagini di animali felici. Il metodo di Eduardo è educativo, e prevede tre passaggi d’inserimento per ogni nuovo animale salvato. Le immagini che pubblica sui social network dimostrano per lo meno una cosa: tra il dentista incosciente del Minnesota e l’animalismo fanatizzato, c’è una terza via possibile”.
https://www.youtube.com/watch?v=XDI-Cfrgk_0