YOUTUBE Papa Francesco stanco, si sbilancia e cade su sedia

CITTA’ DEL MESSICO – Papa Francesco si accascia sulla sedia prima di venerare pubblicamente l’icona della Madonna di Guadalupe. Accade durante la messa celebrata nel Santuario alla periferia di Città del Messico. Bergoglio venera la Madonna per due volte: prima fermandosi per circa 5 minuti in silenzio davanti all’immagine nel corso della messa e poi per oltre 20 minuti nel “camarin”, la piccola stanza dietro all’immagine che può girarsi e restare esposta ad altezza d’uomo.

Stanchissimo Bergoglio, dopo aver baciato due bambine che portavano fiori alla Vergine, nel prendere posto davanti all’immagine si è sbilanciato e se non ci fosse stata lì la sedia, il papa argentino sarebbe forse caduto

Al termine dell’omelia della messa, papa Francesco è rimasto alcuni minuti in preghiera, rivolto verso l’immagine della Nostra Signora di Guadalupe. La messa si svolge nella parte moderna del santuario, gremita dai fedeli, mentre anche la piazza antistante è affollata da decine di migliaia di persone. Al santuario di Nostra Signora di Guadalupe, patrona del Messico e delle Americhe, il pensiero del Papa è andato “ai più piccoli, ai sofferenti, agli sfollati e agli emarginati, a tutti coloro che sentono di non avere un posto degno in queste terre”.

Nella messa – presente anche il capo dello Stato Enrique Pena Nieto -, ricordando la nascita della tradizione di Guadalupe e le apparizioni mariane originarie, Francesco ha sottolineato che “Maria, la donna del sì, ha voluto anche visitare gli abitanti di questa terra d’America nella persona dell’indio san Juan Diego. Così come si mosse per le strade della Giudea e della Galilea, nello stesso modo raggiunse il Tepeyac, con i suoi abiti, utilizzando la sua lingua, per servire questa grande Nazione”. “In quell’alba di dicembre del 1531 – ha proseguito -, si compiva il primo miracolo che poi sarà la memoria vivente di tutto ciò che questo Santuario custodisce. In quell’alba, in quell’incontro, Dio risvegliò la speranza di suo figlio Juan, la speranza del suo Popolo”. In quell’alba, ha aggiunto, “Dio ha risvegliato e risveglia la speranza dei più piccoli, dei sofferenti, degli sfollati e degli emarginati, di tutti coloro che sentono di non avere un posto degno in queste terre”. In quell’alba “Dio si è avvicinato e si avvicina al cuore sofferente ma resistente di tante madri, padri, nonni che hanno visto i loro figli partire, li hanno visti persi o addirittura strappati dalla criminalità”. Per il Pontefice, “nella costruzione dell’altro santuario, quello della vita, quello delle nostre comunità, società e culture, nessuno può essere lasciato fuori”. “Tutti siamo necessari – ha rimarcato -, soprattutto quelli che normalmente non contano perché non sono ‘all’altezza delle circostanze’ o non ‘apportano il capitale necessario’ per la costruzione delle stesse”.

“Il santuario di Dio è la vita dei suoi figli – ha detto ancora il Papa -, di tutti e in tutte le condizioni, in particolare dei giovani senza futuro esposti a una infinità di situazioni dolorose, a rischio, e quella degli anziani senza riconoscimento, dimenticati in tanti angoli. Il santuario di Dio sono le nostre famiglie che hanno bisogno del minimo necessario per potersi formare e sostenere. Il santuario di Dio è il volto di tanti che incontriamo nel nostro cammino”. Al termine, Bergoglio ha richiamato anche le opere di misericordia, cui ha dedicato il suo Giubileo straordinario. La Vergine di Guadalupe, mentre ci consola delle nostre sofferenze, ha spiegato, “sii mio messaggero – ci dice – dando da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, da’ un posto ai bisognosi, vesti chi è nudo e visita i malati. Soccorri i prigionieri, perdona chi ti ha fatto del male, consola chi è triste, abbi pazienza con gli altri e, soprattutto, implora e prega il nostro Dio”. Il Papa stanco che si sbilancia visibile nei secondi iniziali del video che segue.

https://www.youtube.com/watch?v=UkEfN8G2wAY

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