SERLE (BRESCIA) – Era rimasta bloccata in una grotta, ma poi per fortuna è finito tutto per il meglio: si sono concluse le operazioni di recupero di E.C., speleologa che si era infortunata in una grotta nei pressi di Serle, in provincia di Brescia. I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, con due medici specializzati in questi interventi, hanno portato la barella all’ingresso della grotta e preso in cura la donna in prima mattinata. I medici del CNSAS stanno ora valutando le condizioni della speleologa, che era rimasta in compagnia di un’amica che l’ha assistita, a una profondità di oltre 100 metri.
Erano tre gli speleologi che sono scesi a 130 metri di profondità nella grotta Busa tra le Taere de le Vai Surde. L’unico uomo presente è salito in superficie per lanciare l’allarme, mentre la seconda donna è rimasta con la speleologa ferita per farle compagnia in attesa dei soccorsi.
Il Giorno aggiunge:
La IX Delegazione di soccorso speleologico del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo – parte integrante del CNSAS – appena è stata allertata ha immediatamente inviato le squadre di primo intervento medicalizzato che hanno già raggiunto l’infortunata e hanno proceduto alla sua stabilizzazione sotto la guida di un medico appartenente al CNSAS stesso e specializzato in interventi di soccorso medicalizzato in ambiente ostile. Sul posto sono arrivate altre squadre della IX Delegazione Speleologica del CNSAS composte da tecnici addetti alle comunicazioni in grotta e da tecnici attrezzisti che hanno predisposto appositi dispositivi di recupero su corda per permettere di trasportare fino all’ingresso della grotta la speciale barella di soccorso speleologico con l’infortunata. Con il soccorso alpino hanno collaborato attivamente i vigili del fuoco. Sul posto presenti anche il 118 e i carabinieri. Non è attualmente noto in che condizioni sia la ferita, che però non pare essere in pericolo di vita. Non è il primo infortunio in grotta che si verifica a Serle. L’ultimo è stato nel 2011 in un’altra grotta. In quel caso una donna si ferì gravemente mentre era a una profondità di 350 metri.