WASHINGTON – Con un arrembaggio degno da film dei Pirati dei Caraibi, la Guardia Costiera americana ha intercettato e bloccato un semi-sottomarino dei narcos in movimento nel mezzo dell’Oceano Pacifico: ‘bottino’ dell’operazione, oltre 7,7 tonnellate di cocaina del valore di 232 milioni di dollari (circa 206 milioni di euro).
Un video ripreso dalle autorità Usa, mostra l’inseguimento del semi-sommergibile da parte di una lancia della Guardia Costiera: la lancia si accosta all’imbarcazione in corsa e due agenti in tuta mimetica l’assaltano e cominciano a urlare in spagnolo “fermate la barca adesso”. Uno degli agenti sbatte poi i pugni contro il portello del semi-sommergibile, da cui esce un uomo con le mani alzate.
Questa era una delle 14 operazioni condotte fra maggio e luglio dalla Guardia Costiera Usa davanti alle coste del Messico, che hanno portato al sequestro di 17,7 tonnellate di cocaina e 423 kg di marijuana del valore complessivo stimato in 569 milioni di dollari. (fonte ANSA)
Il sottomarino di Pablo Escobar affondato in mare: caccia al tesoro
Degli ex agenti della CIA hanno ritrovato un sottomarino che Pablo Escobar, il boss del Cartello di Medellin, usava per i suoi traffici illegali dalla Colombia agli Stati Uniti. Sembra che i sottomarini di Escobar, che potevano trasportare fino a 2 mila kg di cocaina, partissero dalla Colombia per giungere a Porto Rico e che poi solo da lì il carico venisse trasferito a Miami su motoscafi. Tuttavia, la missione non ha dato i frutti sperati perché tutto ciò che i sub si sono trovati davanti agli occhi è stato un ammasso di metallo e una scatola, ma niente di ciò che si aspettavano, né soldi né gioielli.
Il ritrovamento, però, è stato percepito come una speranza, un indizio che potrebbe condurre al bottino del boss di Medellin. Gli esploratori, infatti, sono giunti alla conclusione che il relitto sia stato spostato da correnti sottomarine che il denaro possa ancora essere trovato, magari non troppo lontano dai resti appena venuti allo scoperto.