YOUTUBE Trump: “Ecco mie mani. Garantisco: non c’è problema”

Trump: "Ecco mie mani. Garantisco: non c'è problema"
Trump: “Ecco mie mani. Garantisco: non c’è problema”

DETROIT – Sono subito scintille tra Donald Trump e Marco Rubio nel duello televisivo tra i 4 contendenti per la nomination repubblicana in corso a Detroit e trasmesso da Fox (Donald Trump, Ted Cruz, Marco Rubio e John Kasich). Il miliardario di New York chiama il giovane senatore della Florida “piccolo Marco” e incalza su una battuta a doppio senso di Rubio nei giorni scorsi circa le mani ‘piccole’ di Trump: “Garantisco che non c’è nessun problema”, ha detto il magnate di New York (il video in fondo all’articolo).

Questo mentre Ted Cruz resta a guardare, così quando interviene quasi sembra portare lui ‘saggezza’ nel dibattito. E’ infatti Cruz, seguito però a ruota da Rubio, a sollevare il caso dell’intervista off the record al New York Times. Un colloquio con l’editorial board del giornale in realtà in cui, a quanto emerge, Trump si sarebbe detto flessibile su alcune sue posizioni, anche su quel muro che si dice così determinato a costruire alla frontiera con il Messico. Loro vogliono che il colloquio sia pubblico, Trump dice di no. Non ne esce bene, ma avanza spedito.

E intanto John Kasich appare serissimo e posato, encomiabile per la sua tenacia ad andare fino in fondo nonostante i risultati limitati, anche nel Super Tuesday appena passato. Ma se il Paese e il partito repubblicano sono in subbuglio, sul palco a Detroit guardando dritto in camera i quattro repubblicani sembrano rientrare nei ranghi, quando affermano quasi all’unisono che alla fine, se davvero Donald Trump otterrà la nomination, saranno pronti a sostenerla. Uno sforzo di responsabilità a quanto pare, nella speranza che a qualcosa sia servito ‘scomodare’ Mitt Romney per additare Trump come il candidato sbagliato. L’opinione di Trump a riguardo è chiara e la ribadisce in diretta tv: Romney “è un candidato fallito, vuole tornare in campo”.

All’undicesimo duello televisivo che vede ancora una volta il miliardario di New York, ormai indiscusso sebbene osteggiato frontrunner, come protagonista pressoché assoluto. E questo nonostante i contenuti manchino ancora, nonostante continuino gli attacchi personali e gli insulti, fino anche al rimpallo di battute a doppio senso.

 

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