ROMA – Gli sbarchi della Nasa sulla Luna? Per molti sarebbero tutti finti. La tesi degli ultra-complottisti è nota da anni, a cominciare dal primo, storico sbarco nel 1969. Nonostante le testimonianze di chi sul satellite terrestre ha messo piede, da Neil Armstrong a Buzz Aldrin, gli scettici non demordono e anzi rilanciano.
L’ultima “prova” a sostegno della loro tesi riguarderebbe la missione dell’Apollo 17, tre anni dopo il leggendario Apollo 11. Gli esperti hanno analizzato le immagini rese pubbliche dalla Nasa e avrebbero scoperto un dettaglio definito “sconcertante” riguardante il capo-missione Eugene Cerman: quando il 7 dicembre 1972 tocca il suolo lunare, spiegano, nel suo casco si vedrebbe riflessa la figura di un uomo “con capelli lunghi e una sorta di panciotto, secondo la moda del tempo, ma senza tuta né casco da astronauta. Insomma, tutta la missione secondo i complottisti non sarebbe altro che un set cinematografico ricreato a uso e consumo dei telespettatori.
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