Alberto Zangrillo: "Berlusconi sarebbe morto a marzo con questa carica virale" VIDEO Alberto Zangrillo: "Berlusconi sarebbe morto a marzo con questa carica virale" VIDEO

Zangrillo: “Berlusconi sarebbe morto a marzo con questa carica virale” VIDEO

Alberto Zangrillo dice che Berlusconi avesse avuto questa carica virale a marzo sarebbe morto. Lo stesso medico dice che ricoverarlo 10 ore dopo avrebbe potuto essere fatale.

Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi, è il primario di Terapia Intensiva di Milano. Zangrillo, va ricordato, è uno dei medici che tra fine maggio e inizio giugno sosteneva che il Coronavirus fosse clinicamente morto. Oggi che ha ampiamente fatto retromarcia, Zangrillo ammette che Berlusconi sarebbe morto se avesse avuto questa carica virale a marzo.

Zangrillo: “Berlusconi a marzo con questa carica virale sarebbe morto”

“La carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l’esito che fortunatamente ha ora. Lo avrebbe ucciso? Assolutamente sì, molto probabilmente sì, e lui lo sa”. Alberto Zangrillo non usa mezzi termini per raccontare la gravità e pericolistà del Covid 19.

Ospite di Piazzapulita su La7, assicura che il leader di Forza Italia, ricoverato con polmonite bilaterale da coronavirus, solo pochi mesi non ce l’avrebbe fatta. Il medico di fiducia del Cavaliere premette che Berlusconi sta meglio e che la sua risposta alla patologia è stata “ottimale”.

“Dieci ore in più sarebbero state fatali”

Ma sottolinea quanto la tempestività sia essenziale per battere il coronavirus: “La cosa fondamentale dell’intervento su Berlusconi non è stata tanto la terapia seguita una volta entrato in ospedale, ma è stato capire che – ha spiegato in tv – doveva andare in ospedale e che doveva andarci in quella fase. Dieci ore dopo poteva essere troppo tardi, perché lui è un paziente a rischio per i motivi che si sanno”.

Per il medico infatti “è’ molto più importante dare degli indirizzi ai medici di medicina generale piuttosto che fare nuove postazioni di terapia intensiva che speriamo di non utilizzare mai – ha aggiunto -. E poi è decisivo avere idee molto chiare sul fatto che la tempestività di intervento è fondamentale”.

“Diciamo che” Briatore e Berlusconi “sono in situazioni più che soddisfacenti, stanno bene, per loro credo che l’epilogo di questa malattia sia vicino”, ha concluso Zangrillo. (Fonti: Ansa e Piazzapulita)

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